5 maggio 1941 L'Etiopia riacquista la sua indipendenza

Esattamente cinque anni dopo che Addis Abeba cadde nelle truppe di Mussolini, l'imperatore Haile Selassie fu reinstallato sul trono etiope. Rientrò nella città attraverso strade fiancheggiate da soldati africani in bianco e nero, dopo aver combattuto per tornare contro un determinato esercito italiano con la Forza Gideon del maggiore Orde Wingate e i suoi "Patrioti" etiopi.
Fu solo cinque giorni dopo che le forze italiane sotto il comando del generale Pietro Badoglio entrarono ad Addis Abeba nel 1936, alla fine della seconda guerra italo-abissina, che Mussolini dichiarò il paese parte dell'Impero italiano. "È un impero fascista perché porta il segno indistruttibile della volontà e del potere di Roma."L'Abissinia (com'era noto) fu unita all'Eritrea italiana e al Somaliland italiano per formare la Africa Orientale Italiana (Africa orientale italiana, AOI). Haile Selassie fuggì in Gran Bretagna dove rimase in esilio fino alla seconda guerra mondiale che gli diede l'opportunità di tornare dal suo popolo.
Haile Selassie aveva lanciato un appello appassionato alla Società delle Nazioni il 30 giugno 1936, che ottenne un grande sostegno con gli Stati Uniti e la Russia. Tuttavia, molti altri membri della Società delle Nazioni, in particolare Gran Bretagna e Francia, hanno continuato a riconoscere il possesso italiano dell'Etiopia.
Il fatto che gli Alleati alla fine abbiano combattuto duramente per riportare l'indipendenza in Etiopia è stato un passo significativo sulla strada dell'indipendenza africana. Che l'Italia, come la Germania dopo la prima guerra mondiale, avesse portato via il suo impero africano, segnalò un grande cambiamento nell'atteggiamento europeo nei confronti del continente.