La linea Pro-Woman fa riferimento all'idea introdotta dalle femministe radicali degli anni '60 secondo cui le donne non dovrebbero essere incolpate della propria oppressione. La linea Pro-Woman si è evoluta per aumentare la consapevolezza ed è diventata una parte significativa del movimento di liberazione delle donne.
L'argomento pro-donna
La linea Pro-Woman ha cercato di spiegare comportamenti contraddittori. Ad esempio, le femministe lo hanno applicato al trucco e ad altri standard di bellezza. L'argomento "anti-donna" era che le donne partecipano alla propria oppressione indossando trucco, abiti scomodi, cinture o scarpe col tacco alto. La Pro-Woman Line ha affermato che le donne non sono in colpa; fanno solo quello che devono fare in un mondo che crea impossibili standard di bellezza. Se le donne vengono trattate meglio quando si truccano e viene detto loro che sembrano malate quando non si truccano, una donna che si trucca per lavorare non crea la propria oppressione. Sta facendo ciò che la società richiede da lei per avere successo.
Durante la protesta di Miss America del 1968, istigata da New York Radical Women, alcuni manifestanti hanno criticato le donne concorrenti per aver partecipato al concorso. Secondo la Pro-Woman Line, i concorrenti non dovrebbero essere criticati, ma la società che li ha messi in quella situazione dovrebbe essere criticata.
Tuttavia, la linea Pro-Woman sostiene anche che le donne resistono alla rappresentazione negativa e agli standard oppressivi. In effetti, il movimento di liberazione delle donne era un modo per unire le donne in una lotta che stavano già combattendo individualmente.
La linea pro-donna nella teoria femminista
Alcuni gruppi femministi radicali avevano divergenze sulla teoria femminista. Redstockings, formata nel 1969 da Shulamith Firestone ed Ellen Willis, ha assunto la posizione della Pro-Woman secondo cui le donne non devono essere incolpate della loro oppressione. I membri di Redstockings hanno affermato che le donne non avevano bisogno di cambiare se stesse, ma di cambiare gli uomini.
Altri gruppi femministi hanno criticato la linea Pro-Woman per essere troppo semplicistica e non portare al cambiamento. Se i comportamenti delle donne fossero accettati come una risposta necessaria alla società oppressiva, come le donne cambieranno mai quei comportamenti??
La teoria della linea Pro-Woman critica il mito prevalente secondo cui le donne sono in qualche modo persone meno numerose degli uomini o che le donne sono più deboli ed emotive. La pensatrice critica femminista Carol Hanisch ha scritto che "le donne sono incasinate, non incasinate". Le donne devono fare scelte tutt'altro che ideali per sopravvivere in una società oppressiva. Secondo la Pro-Woman Line, non è accettabile criticare le donne per le loro strategie di sopravvivenza.