La frase latina cogli l'attimo-di solito espresso in inglese come "cogli l'attimo", sebbene la sua traduzione letterale sia "cogliere il giorno" o "scegliere il giorno" come nella raccolta dei fiori, ha origine nell'Ode di Orazio (Libro 1, n. 11):
carpe diem quam minimo credula postero Cogli l'attimo e non fidarti del futuro
Il sentimento porta con sé una consapevolezza del passare del tempo, della natura fugace della vita e dell'approccio della morte e del decadimento, e la sua esortazione a prendere possesso del momento presente, sfruttare al meglio il tempo che abbiamo e vivere la vita ha risuonato pienamente nei secoli in molte poesie. Ecco alcuni dei classici:
Orazio, Ode 11 dal libro I delle odi di Orazio (23 a.C.), tre traduzioni in inglese, di Sir Thomas Hawkins (1625), Christopher Smart (1756) e John Conington (1863)
Samuel Daniel, Un'altra canzone di Tethys Festival - “Are They Shadows?” (1610)
William Shakespeare, "Carpe Diem" di Dodicesima notte (1623)
Thomas Jordan, “Coronemus nos Rosis antequam marcescant-Beviamo e divertiamoci” (1637)
Robert Herrick, “Alle vergini, per guadagnare molto tempo” (1648)
Andrew Marvell, “To His Coy Mistress” (1681)
John Gay, Aria da The Beggar's Opera - “Youth's the Season” (1728)
Henry Wadsworth Longfellow, “A Salmo di vita” (1839)
Charles Baudelaire, “Intoxication” (1869)
Ella Wheeler Wilcox, “Sorgi” (1872)
William Ernest Henley, “O Gather Me the Rose” (1874)
Ernest Dowson, “Vitæ Summa Brevis Spem nos Vetat Incohare Longam” (1896)
A.E. Housman, “Loveliest of trees, the cherry now” (1896)