Segni diacritici. Punti diacritici. Segnaccento (o segno d'accento, o accento scritto). Comunque li riferisci ad essi in italiano, i segni di accento (detti anche segni diacritici) vengono aggiunti o attaccati a una lettera per distinguerla da un'altra di forma simile, per dargli un particolare valore fonetico o per indicare lo stress. Si noti che in questa discussione il termine "accento" non si riferisce alla caratteristica di pronuncia di una data regione o posizione geografica (ad esempio un accento napoletano o accento veneziano) ma piuttosto a segni ortografici.
In italiano ortografia (ortografia) ci sono quattro accenti:
accento acuto (accento acuto) [']
tomba di accento (accento grave) [']
accento circonflesso (accento circonflesso) [ˆ]
dieresi (diaresi) [¨]
Nell'italiano contemporaneo, gli accenti acuti e gravi sono i più comunemente riscontrati. L'accento circonflesso è raro e la diaresi (detta anche umlaut) si trova di solito solo in testi poetici o letterari. I segni di accento italiani possono essere divisi in tre categorie: obbligatori, facoltativi e non corretti.
I segni di accento richiesti sono quelli che, se non utilizzati, costituiscono un errore di ortografia; gli accenti facoltativi sono quelli che uno scrittore usa per evitare ambiguità di significato o lettura; accenti sbagliati sono quelli che sono scritti senza scopo e, anche nel migliore dei casi, servono solo a appesantire il testo.
In italiano, il segno di accento è obbligatorio:
-ché, nel senso di poiche, Perché, congiunzione causale ("Andiamo ché si fa tardi") per distinguerla dalla congiunzione o dal pronome Che ("Sapevo che eri malato", "Can che abbaia non morde");
-Dà, il presente indicativo di osare ("Non mi dà retta") per distinguerlo dalla preposizione da, e da da', la forma imperativa di osare ("Viene da Roma", "Da 'retta, non partire");
-dì, quando significa giorno ("Lavora tutto il dì") per distinguerlo dalla preposizione di ("È l'ora di alzarsi") e di', la forma imperativa di terribile ("Di 'che ti piace");
-E, verbo ("Non è vero") per distinguerlo dalla congiunzione e ("Io e lui");
-la, avverbio di luogo ("È andato là") per distinguerlo dall'articolo, dal pronome o dalla nota musicale la ("Dammi la penna", "La vidi", "Dare il la all'orchestra");
-lì, avverbio di luogo ("Guarda lì dentro") per distinguerlo dal pronome Li ("Li ho visti");
-né, congiunzione ("Né io né Mario") per distinguerlo dal pronome o dall'avverbio NE ("Ne ho visti parecchi", "Me ne vado subito", "Ne vengo proprio ora");
-sé, pronome personale sottolineato ("Lo prese con sé") per distinguerlo dal pronome non sollecitato SE o la congiunzione SE ("Se ne prese la metà", "Se lo sapesse");
-sì, avverbio di affermazione o esprimere il sentimento "così" ("Sì, vengo", "Sì bello e sì caro") per distinguerlo dal pronome SI ("Si è ucciso");
-tè, pianta e bevanda ("Piantagione di tè", "Una tazza di tè") per distinguerla TE (pronome chiuso) pronome ("Vengo con te").
Il segno di accento è facoltativo:
Il segno di accento è sbagliato: