Nome:
Plesiadapis (in greco "quasi adattamento"); pronunciato PLESS-ee-ah-DAP-iss
Habitat:
Boschi del Nord America e dell'Eurasia
Periodo storico:
Paleocene tardo (60-55 milioni di anni fa)
Dimensioni e peso:
Circa due piedi di lunghezza e 5 sterline
Dieta:
Frutti e semi
Caratteristiche distintive:
Corpo simile a lemure; testa simile a un roditore; denti da rosicchiare
Uno dei primi primati preistorici mai scoperti, Plesiadapis visse durante l'epoca del Paleocene, circa cinque milioni di anni dopo l'estinzione dei dinosauri, il che fa molto per spiegare le sue dimensioni piuttosto ridotte (i mammiferi del Paleocene dovevano ancora raggiungere le grandi dimensioni tipiche di la megafauna dei mammiferi della successiva era cenozoica). Il Plesiadapis, simile a un lemure, non assomigliava per niente a un umano moderno, o anche alle scimmie successive da cui gli umani si sono evoluti; piuttosto, questo piccolo mammifero era notevole per la forma e la disposizione dei suoi denti, che erano già semi-adatti a una dieta onnivora. Nel corso di decine di milioni di anni, l'evoluzione avrebbe mandato i discendenti di Plesiadapi giù dagli alberi e sulle pianure aperte, dove avrebbero mangiato opportunisticamente tutto ciò che strisciava, saltava o strisciava a modo loro, evolvendo allo stesso tempo cervelli sempre più grandi.
I paleontologi impiegarono un tempo sorprendentemente lungo a dare un senso a Plesiadapis. Questo mammifero fu scoperto in Francia nel 1877, solo 15 anni dopo che Charles Darwin pubblicò il suo trattato sull'evoluzione, Sull'origine delle specie, e in un momento in cui l'idea che gli umani si evolvessero da scimmie e scimmie era estremamente controversa. Il suo nome, greco per "quasi Adapis", fa riferimento a un altro primate fossile scoperto circa 50 anni prima. Ora possiamo dedurre dalle prove fossili che gli antenati di Plesiadapis vivevano nel Nord America, probabilmente coesistendo con i dinosauri, e poi gradualmente attraversarono l'Europa occidentale attraverso la Groenlandia.